L’attuale epidemia di obesità umana è rispecchiata dall’epidemia di obesità canina. Circa il 40-60% dei cani domestici è in sovrappeso o obeso, il che può portare a una serie di problemi di salute. I ricercatori dell’Università di Cambridge che studiano i Labrador britannici (età media 6 anni) hanno identificato una serie di geni associati all’obesità canina e hanno dimostrato che questi geni sono anche associati all’obesità negli esseri umani. Il gene del cane che ha dimostrato di essere più fortemente associato all’obesità nei Labrador si chiama DENN. Gli individui con alleli del gene DENND1B hanno circa il 7% in più di grasso corporeo. I ricercatori hanno confermato che i cani con un alto rischio genetico di obesità erano più interessati al cibo. Lo studio ha scoperto che i proprietari che controllavano strettamente la dieta e l’esercizio fisico dei loro cani erano in grado di prevenire l’obesità anche in individui ad alto rischio genetico, ma richiedeva molta più attenzione e sforzo. La motivazione nutrizionale e il controllo del proprietario sulla dieta e sull’esercizio fisico sono stati determinati utilizzando il questionario di valutazione del rischio di obesità canina (DORA) convalidato e riportato dal caregiver.
Allo stesso modo, le persone ad alto rischio genetico di sviluppare l’obesità non diventeranno necessariamente obese se seguono una dieta rigorosa e un regime di esercizio fisico, ma sono più inclini all’aumento di peso.
Anche gli esseri umani sono portatori del gene DENND1B e i ricercatori hanno scoperto che questo gene è anche legato all’obesità. DENND1B è stato scoperto che influenza direttamente la via cerebrale responsabile della regolazione dell’equilibrio energetico nel corpo, chiamata via leptina-melanocortina. Altri quattro geni associati all’obesità canina, ma con un impatto minore rispetto DENND1B, sono stati mappati direttamente sui geni umani. Questi geni non sono bersagli ovvi per i farmaci per la perdita di peso, in quanto controllano altri processi biologici chiave nel corpo che non dovrebbero essere interferiti.
Studi genomici su larga scala basati sulla popolazione nell’uomo hanno identificato >1000 loci associati all’IMC! La ricerca sull’obesità nei cani potrebbe essere utile per l’uomo.
Link do artykułu: https://www.science.org/doi/10.1126/science.ads2145